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  • Comunicazione

    24 giu 2025

    Sapevi che.... più donne nell’ingegneria portano a un design più inclusivo per tutti?

    La Summer School di MUNER promuove la parità di genere nel settore trasporti e mobilità.

Giusy Scaringi

Giusy Scaringi

Promuovere la diversità in alcuni settori è fondamentale per innovare con uno sguardo inclusivo. È da questa consapevolezza che nasce la Summer School – Women in Transport, promossa da MUNER – Motorvehicle University of Emilia-Romagna.

L’obiettivo è semplice ma potente: ispirare e attrarre nuove generazioni di ragazze verso il settore della mobilità e dei trasporti, ancora oggi fortemente dominato dagli uomini.
La Summer School è stata inserita tra le buone pratiche del Gender Map, grazie al suo impegno concreto nel superare gli stereotipi di genere e promuovere un’autentica parità di accesso alla formazione e al lavoro tecnico-scientifico.

Il design influisce sulla nostra quotidianità, ma spesso non tiene conto delle differenze di genere. Il risultato? Strumenti e tecnologie che non rispondono alle esigenze di tutte e tutti.

Gli smartphone, ad esempio, vengono spesso progettati pensando a un utente medio maschile, risultando troppo grandi per essere maneggiati facilmente da mani più piccole o inseriti nelle tasche dei vestiti femminili. Anche nell’industria automobilistica si registrano forti squilibri. I crash test utilizzano prevalentemente manichini maschili, rendendo meno efficaci le cinture di sicurezza per le donne e per le persone di corporatura minuta.

Negli Stati Uniti, tra il 1998 e il 2008, le donne che indossavano la cintura di sicurezza avevano il 47% di probabilità in più di subire lesioni gravi rispetto agli uomini.
Questo perché la forma del torso femminile non è rappresentata accuratamente dalle misurazioni standard, compromettendo l’adattabilità dei dispositivi di sicurezza.

Dal 2011, l’introduzione di un manichino femminile nei crash test è stato un passo avanti, ma è solo l’inizio. È fondamentale raccogliere dati disaggregati per sesso anche per progettare protesi e dispositivi di protezione più efficaci.


E tu? Dove hai trovato esempi di design che ti hanno fatto sentire incluso/a?

Segnala su GendER Map le realtà che stanno progettando con un’ottica inclusiva, oppure raccontaci esempi e soluzioni che potrebbero fare la differenza.

Ogni contributo può aiutare a ispirare nuove pratiche per un design più giusto, accessibile e rappresentativo di tutte e tutti.


Facci sapere cosa ne pensi nel questionario EROI che trovi qui: https://backend-emiliaromagnaopeninnovation.art-er.it/sondaggi/pubblicazione/compila?id=30